[I-RIM ML] R: La perdita di Rezia Molfino
Vincenzo Parenti Castelli
vincenzo.parenti at unibo.it
Thu Aug 24 11:27:43 CEST 2023
Caro Antonio,
ti ringrazio di cuore per le tue parole e per avere diffuso il ricordo di Rezia preparato dai colleghi di Genova.
Non c’è nulla da aggiungere, solo ricordare.
Un caro saluto,
Vincenzo
Da: ML <ml-bounces at lists.i-rim.it> Per conto di Antonio Bicchi
Inviato: giovedì 24 agosto 2023 10:57
A: ml at lists.i-rim.it
Oggetto: [I-RIM ML] La perdita di Rezia Molfino
Cari amici della robotica Italiana,
purtroppo dobbiamo riprendere le attività con una triste notizia: Rezia Molfino ci ha lasciato.
Rezia Molfino è stata fra le persone che più hanno favorito, promosso e accompagnato in Italia lo sviluppo della robotica industriale e la sua diffusione fin dalla metà degli anni ’70.
Per molti di noi che hanno iniziato negli anni 80 e 90 Rezia è stata una figura di riferimento non solo per la ricerca e il rapporto con l'industria, ma anche per il suo stile sempre positivo e amichevole, entusiasta e collaborativo. Rezia era una delle colonne di SIRI, l'associazione "cugina maggiore" di I-RIM, attiva da molti anni con grande attenzione alla realtà industriale. Ha fin da subito capito e appoggiato la creazione del nostro Istituto, e ha contribuito a valorizzare le sinergie mettendo da parte atteggiamenti difensivi che, per quanto assurdi, pure sarebbero stati possibili.
I suoi collaboratori di Genova hanno preparato un breve ricordo che tengo molto a condividervi nel seguito di questa email.
Personalmente, ricordo che spesso la trovavo seduta nelle aule di Pisa dove tenevano seminari e lezioni magistrali i nostri ospiti: se sapeva di un tema o di un oratore interessante, semplicemente partiva da Genova per venirlo a sentire in prima persona, studentessa tra gli studenti - come tutti noi dovremmo sempre essere.
A Rezia un saluto affettuoso da parte di tutti quelli che l'hanno apprezzata, che è quanto dire di tutti quelli che l'hanno conosciuta.
Antonio
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Antonio Bicchi
Presidente I-RIM
In Ricordo di Rezia Molfino
Rezia Molfino era nata nel 1943 a Celle Ligure, in provincia di Savona.
Ha studiato Ingegneria elettrica in Università di Genova laureandosi nel 1966 e vincendo per l’anno 1965-66 la Siemens Milano fellowship, electrical engineer student award.
Negli anni 1966-67 ha lavorato in CETENA, occupandosi di modellazione e simulazione del comportamento dinamico della nave in mare agitato.
Dal 1967 al 71 in ELSAG, San Giorgio Electronics, ha studiato, sviluppato e realizzato sistemi di automazione utilizzando le tecnologie elettroniche e informatiche più innovative allora disponibili per l’industria.
Nel 1971 è entrata in Università di Genova. Nei primi anni si è occupata di dinamica dei satelliti per passare poi, stabilmente, dalla metà degli anni ’70, ai temi della robotica e della automazione industriale. In università lavorava con Rinaldo Michelini, fra i soci fondatori nel 1975 della SIRI, allora Società italiana per la Robotica Industriale, oggi Associazione Italiana di Robotica e Automazione. Rapidamente aveva trovato nella comunità di ricercatori e industriali raccolta intorno alla SIRI una identità di interessi, idee e propositi che ha poi conservato e sviluppato per il resto della vita.
Nella ricerca universitaria ha continuato a trattare temi di punta dello sviluppo della robotica mantenendo insieme un impegno ininterrotto nel trasferimento e nella diffusione dei risultati. È stata per anni Presidente della SIRI, più avanti dell’Istituto Italiano della Saldatura, sempre promuovendo la diffusione delle tecnologie di automazione e delle applicazioni della robotica nuove e emergenti. È stata a lungo National Coordinator per l’Italia della International Federation of Robotics IFR.
Rezia era una persona che univa, che cercava la cooperazione oltre i confine tematici e disciplinari. Aveva un carattere schivo, riservato. Desiderava condividere ma non voleva attenzione su di se, cercava sempre la massima evidenza per i risultati che riteneva di valore e promuoveva con determinazione l’uso non solo industriale di ogni innovazione in cui credeva. Il suo entusiasmo è stato lo stesso ad ogni età, fino alla fine. Negli ultimi anni ha svolto una intensa attività di divulgazione. La malattia ha spento in lei solo davvero alla fine la intransigenza nel capire e spiegare per conoscere.
Le sopravvivono molte generazioni di ingegneri, accademici, ricercatori, che ha formato dagli anni ’70 alla metà degli anni 2010. Le loro nazionalità, soprattutto dalla fine degli anni ’90, sono numerosissime: erano studenti, prima, e, spesso, poi, dottorandi e giovani ricercatori che sosteneva con i molti progetti svolti in Italia, in Europa e con l’industria. Lascia a Genova un percorso di laurea in Robotics Engineering che bene rappresenta questa sua volontà costante di transito della conoscenza, dell’ideare e del fare, fra generazioni e culture.
Ha insegnato per quasi 50 anni corsi di controllo dei sistemi meccanici, modellazione e simulazione, robotica, automazione, trasformandoli con lo sviluppo delle discipline: ha tenuto il suo ultimo corso nell’autunno del 2022 e gli ultimi esami nell’inverno del 2023. Dalla fine di marzo ha iniziato a spegnersi.
[Industry and Society - Robohub]
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